Teatro Educato
Il progetto
IMPARARE LE REGOLE DIVERTENDOSI
Esiste un teatro maleducato. Un teatro che non rispetta lo spettatore, che lo annoia, che non si fa capire e che spesso veicola valori negativi, sia per leggerezza e pressappochismo sia perché, per essere alla moda, fa risultare simpatici e vincenti comportamenti cinici, utilitaristi, egoistici. E questo, soprattutto quando si parla di teatro per i giovani, può essere veramente deleterio.
Ma per fortuna esiste anche un teatro educato, un teatro che diverte, che interagisce, che comunica e che non si vergogna di voler essere, con leggerezza ed ironia, anche educativo e didattico.
La compagnia Pupi e Fresedde ha realizzato un progetto di Teatro Educato affidandosi all’inventiva drammaturgica del giovane autore Andrea Bruno Savelli, non aliena dalle suggestioni dei fumetti e dei cartoni animati, e alla comprovata esperienza teatrale del noto regista Angelo Savelli.
Questi spettacoli hanno ottenuto l’appoggio di importanti enti ed istituzioni come l’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Firenze, l’Assessorato alla Mobilità della Regione Toscana, il Quadrifoglio e l’Automobile Club Italiano. Ma soprattutto hanno ottenuto uno straordinario successo tra il pubblico delle scuole e dei ragazzi, non solo a Firenze e Toscana ma in tutta Italia.
Tutti gli spettacoli sono stilisticamente delle fiabe moderne, molto estrose e divertenti ma ancorate alla contemporaneità, a temi e personaggi riconoscibili nel vissuto sia reale che fantastico dei ragazzi di oggi. Gli spettacoli inseriscono lo specifico dei temi trattati in un contesto più generale di “educazione civica”, di convivenza civile, di rispetto degli altri e delle diversità attraverso il rispetto delle regole, e cercano di comunicare questo semplice ma fondamentale messaggio: il rispetto delle regole non solo è utile perché ci permette di convivere tranquilli ma può essere anche divertente e dare soddisfazione.
La compagnia, oltre all’originale taglio narrativo dell’autore - che il confronto diretto con il pubblico giovanile ha dimostrato vincente ed efficace – e alla notevole cura negli allestimenti scenografici e nella direzione degli attori, ha identificato nella musica e nell’uso di filastrocche cantate un altro importante veicolo di comunicazione “educata” del messaggio educativo. Non è quindi un caso che a scrivere le canzoni degli spettacoli siano stati il rocker fiorentino Stefano De Donato dei “Dirotta su Cuba”, l’autorevole musicista francese Jean Pierre Neel e addirittura il “premio Oscar” Nicola Piovani.